cedat logo cedat logo

What's new

Pierpaolo Barnaba: lavorare in prima linea.

Febbraio 11, 2022

Pierpaolo è il marketing and sales director in azienda e la sua esperienza in Cedat85 è iniziata undici anni fa. “Quando ho iniziato quella che chiamo la mia “avventura” in Cedat85”, racconta Pierpaolo, “il mercato non era pronto alle nuove tecnologie. Proponevamo soluzioni e applicazioni tecnologiche estremamente innovative per l’epoca. Per questo parlo di “avventura”, perché è stata una sfida veramente importante. Macinavamo incontri e presentazioni in contesti più o meno grandi e non nascondo che per i primi tre anni di lavoro spesso trovavamo interlocutori spiazzati. Quando proponevamo i nostri applicativi e facevamo dimostrazioni del loro funzionamento spesso rimanevano interdetti. Oggi il mondo è cambiato e i potenziali clienti che incontriamo sono più abituati a immaginare l’inserimento di soluzioni tecnologiche all’interno dei contesti più vari”.

Pugliese DOC, ha una formazione fra il marketing e il commerciale: “Io non penso che sia possibile occuparsi di marketing se non si conosce alla perfezione il funzionamento del mercato o del prodotto stesso. Ma l’unico modo per conoscere bene sia il mercato che il prodotto è frequentarli. La teoria non basta, è necessario sporcarsi le mani! Ho scritto una tesi in statistica e mi piace tutto quello che si può misurare, ma la mia formazione classica fa sì che non riesca ad accontentarmi meramente dei numeri e che mantenga un approccio sempre aperto e problematico rispetto a quello che mi trovo a gestire”.

Ci racconta così del suo lavoro: “Seguo progetti per enti molto diversi tra loro. Per esempio, per i piccoli Comuni improntiamo soluzioni che rendono multimediali le aule del Consiglio, quindi seguo progetti di rifacimento delle Aule Consiliari per renderle multimediali. Con altri enti invece lavoro sulla “customer satisfaction” delle interazioni vocali, quindi telefoniche, tra un ente pubblico e un utente.
In realtà, scherzando, amo dire che io in Cedat85 faccio il portiere: sono colui che apre la porta e accoglie il cliente. Intercetto un’esperienza, un incontro possibile”.

Nel campo della tecnologia in cui si muove Pierpaolo tutto è in costante divenire e questo riempie l’idea di “futuro” di infinite possibilità: “In questi undici anni è cambiato tutto. Quando sono entrato in Cedat85 gli applicativi erano in uno stato embrionale, mentre oggi l’evoluzione che c’è stata ci porta a pensare che il futuro possa riservare delle sorprese ancora impensabili.
Questo soprattutto rispetto agli applicativi legati all’universo del riconoscimento vocale. Penso per esempio alla domotica, ma penso a una domotica veramente sicura, e quindi non hackerabile. In Cedat85 abbiamo ingegnerizzato le nostre tecnologie in dispositivi “stand alone” e questo mi fa ritenere che potremmo sviluppare tecnologie nell’ambito della domotica che non vadano in cloud, e quindi non violabili.
Un altro campo che si aprirà è quello legato all’interazione con gli umanoidi che potrebbero supportare, per esempio, le attività in un punto vendita. In questi casi è fondamentale che questi “robot” riescano a interpretare il parlato spontaneo di un utente per gestire le sue richieste”.

La sua passione è palpabile: “Faccio un lavoro che mi piace tantissimo e mi appassiona, nonostante siano passati più di dieci anni. Mi sento sulla frontiera, sempre pronto ad avanzare un po’ verso la conquista di nuove tecnologie e scoperte. Tutto cambia molto velocemente: gli scenari, le possibilità, gli interlocutori… Annoiarsi è veramente impossibile. Mi soddisfa molto quando riesco a trasferire nella persona con cui sto parlando degli orizzonti che nemmeno si pensavano realizzabili, per esempio parlando di tecnologie mature al punto da poter sostituire il cervello umano. Questa è la parte più interessante di quello che faccio”.

Il rapporto di fiducia e vicinanza che Pierpaolo ha con i clienti che segue è unico. Ci racconta: “Il periodo di “metabolizzazione” delle nostre proposte tecnologiche da parte dei nostri prospect non è rapidissimo, anzi, generalmente richiede un po’ di tempo.  Il 16 di agosto, il mio terzo giorno di ferie, sono stato chiamato dal Sindaco di un piccolo comune a cui da cinque anni proponevo con una certa cadenza le nostre soluzioni. Il Sindaco mi ha chiesto di fare un incontro il giorno dopo. Io ero a circa 400 chilometri di distanza ma l’ho raggiunto. Lavoro nell’ottica di dare continuità e spina dorsale alla nostra crescita. Noi veniamo dall’esperienza di campo, nel senso che non abbandoniamo mai nessuna possibilità di presidiare il mercato anche nell’ ente più piccolo. Quindi non è come dire che se è un piccolo ente deve aspettare. Per noi tutti i clienti meritano rispetto, tempo, cura”.

La relazione umana, secondo Pierpaolo, viene prima di tutto: “Io vivo in treno, a volte in aereo, spesso in macchina! Percorro più di sessanta mila chilometri all’anno ma lo faccio perché le relazioni digitali non possono sostituire quelle personali. Le nostre proposte, per essere veramente comprese, hanno bisogno di essere raccontate di persona.
E questo è vero sia nelle relazioni coi clienti che con i colleghi. Oggi siamo un gruppo coeso e questo è stato possibile perché la dirigenza dell’azienda ha una visione. Una visione che hanno saputo trasmettere a tutti noi, al team. La visione ha poi iniziato a prendere forma, a diventare realtà, è cresciuta, si è trasformata, ha osato sempre di più. Questo permette a noi tutti di remare nella stessa direzione con spontaneità e capacità di trovare sempre il tempo per non lasciare indietro il lavoro. Noi siamo una squadra, non esiste il risultato del singolo ma sempre il lavoro di un gruppo. Quello che ci rende veramente unici è che noi nasciamo dal basso, non siamo una multinazionale compartimentata e segmentata. Qui è l’anima del gruppo che porta avanti il risultato e ci permette di partire da San Vito dei Normanni per arrivare a Bruxelles”.

Tags: