Oggi, grazie alla digitalizzazione, diventa sempre più semplice essere aiutati dalla tecnologia per portare a termine lavori che, un tempo, erano considerati gravosi come la trascrizione di una registrazione.
Non solo, l’AI riuscirà anche a trascrivere i pensieri, vediamo come.
File audio di diverso peso, sonorità e lingue differenti. Una matassa di informazioni da trascrivere, e spesso da tradurre, su un foglio di word che richiede tempo. Da anni studiosi della comunicazione, scienziati della parola, tecnici informatici, hanno messo le mani e la testa su questi temi sviscerando novità e soluzioni che possono prendere per mano l’essere umano e dargli gli strumenti necessari per permettere loro di liberarsi dai lavori, cosiddetti, routinari.
Un tempo, prima che prendessero piede gli speech to text o i text to speech, ci si metteva al pc, si accendeva il registratore, si ascoltava il registrato e si riportava passo passo battendo sui tasti del pc; un lavoro che richiedeva ore e ore di testa china sulle tastiere.
Oggi non è più così perché gli strumenti ci sono. La trascrizione di una registrazione vocale audio può essere molto utile in diversi contesti, basti pensare a quello lavorativo, in cui si fanno spesso riunioni che richiedono la stesura di un verbale, difficile da redigere nel momento in cui avviene la riunione stessa, diventa quindi necessario effettuare una registrazione audio che, successivamente, deve essere sbobinata, cioè riascoltata e trascritta. Un altro esempio potrebbe essere quello delle lezioni a scuola o all’università, dove la registrazione audio e la successiva trascrizione potrebbe essere un utile supporto alla redazione degli appunti su cui studiare. L’operazione di trascrizione manuale è molto lunga e onerosa e potrebbe richiedere anche 5 o 6 volte il tempo di durata del materiale registrato.
Grazie alla tecnologia, queste ore e ore di lavoro possono essere ridotte drasticamente. Ci sono aziende specializzate che hanno accelerato su questo fronte, rilasciando soluzioni utili all’essere umano che sfruttano le potenzialità dell’intelligenza artificiale.
Ma oggi ci si può spingere ancora oltre. Grazie ai ricercatori del MIT Media Lab è stato creato uno strumento che consentirebbe di non perdere le nostre ‘conversazioni silenziose’ e di metterle per iscritto, ad esempio, sul pc o su altri dispositivi digitali. Stai cucinando e vorresti segnare appunti che ti sono venuti in mente ma non puoi? Questo strumento trascrive questi pensieri per te. In particolare, i sensori dell’auricolare leggono i segnali che la formulazione invia dal cervello alle aree che la persona avrebbe attivato se avesse pronunciato ad alta voce. Fantascienza, potreste dire, può darsi, ma si pensi a quali benefici potrebbero avere, per esempio i malati di SLA.
Grazie alle tecniche di deep learning supportate dall’intelligenza artificiale, i moderni sistemi hanno sensibilmente migliorato la traduzione automatica, ma rimangono aperti dei problemi. Ad esempio, esisterebbero ancora ambiti, tipo nei social network, che non riescono a verificare i contenuti inopportuni proprio perché l’intelligenza artificiale, in uso, non riesce a decifrare alcune lingue straniere. Una sfida, questa, che vogliamo lanciare e che siamo sicuri sarà colta con risultati.