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Antonio Argentieri: quando a fare la differenza sono le persone.

Gennaio 28, 2022

Antonio è un giovanissimo informatico, in Cedat85 dal 2018.  Abbiamo scambiato quattro chiacchiere e ci ha raccontato come e quando ha iniziato a lavorare qui: “Sono di San Vito e da noi Cedat85 è un’azienda molto conosciuta. Subito dopo la laurea triennale ho deciso di inviare la mia candidatura. Sono stato selezionato dopo vari colloqui e ho iniziato con un primo periodo di tirocinio. Successivamente ho continuato come apprendista. Sono quasi tre anni che lavoro qui”.

 È entusiasta del suo lavoro e contento della formazione che ha ricevuto in azienda, infatti dichiara: “Avendo studiato informatica sapevo che tipo di lavoro avrei svolto. Quello che però fa la differenza sono le persone e io sono stato estremamente fortunato. In Cedat85, nonostante sia un’azienda importante e affermata, ho avuto il tempo di crescere professionalmente. Mi hanno formato per quelle che sono le esigenze specifiche dell’azienda ma hanno capito quali sono le tempistiche di cui un neolaureato può avere bisogno quando si affaccia sul mondo del lavoro. Hanno avuto pazienza assecondando il mio percorso di crescita e affinamento delle mie competenze”.

La mansione di Antonio è estremamente specialistica. Attraverso le sue parole possiamo entrare un po’ dentro al mondo delle applicazioni di Cedat85, di cui lui ci descrive brevemente qualche progetto: “Mi occupo di sviluppo software e in particolare mi sono dedicato alla progettazione e programmazione di software specifici. Bulè, per esempio, è un software che consente di gestire le sedute comunali e parlamentari con le loro fasi di dibattito, appelli e votazioni. Sincrodoc invece è un software che recepisce un contenuto multimediale, che può essere audio o audio e video, e trascrive automaticamente il contenuto del parlato in un contenuto testuale che poi viene lavorato in Word. Ho collaborato anche alla progettazione di Sindaca che è molto simile a Sincrodoc ma è stato customizzato per le esigenze del Ministero dell’Interno”.

L’informatica per definizione evolve e cambia con una grande velocità. Questo fa sì che la noia non sia contemplata: “Il mondo della programmazione è vario e perennemente proteso verso il futuro. È come partecipare a una sfida continua, ci si rimette continuamente in discussione e non appena si arriva a un risultato si lavora per perfezionarlo. Questo aspetto del mio lavoro mi piace tantissimo, mi stimola molto”.

Anche l’ambiente di lavoro sembra giocare un ruolo importante nella capacità progettuale: “Siamo un team e non solo nominalmente: siamo un gruppo di persone che collaborano per un obiettivo. Fra noi c’è molta integrazione. Siamo affiatati e lavoriamo molto bene insieme”.

Antonio sta per concludere gli esami della laurea specialistica ed è curiosissimo di espandere ancora le sue aree di competenza. In bocca al lupo, Antonio!

 

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