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Barbara Buoso: quando gli algoritmi fanno illuminare il cuore.

Dicembre 7, 2021

Oggi intervistiamo Barbara Buoso, Sales Manager in Cedat85 dal 2009.Il suo compito? Dare corpo alle idee. 

 

Barbara è colei che rende concreti i progetti visionari dell’azienda: “Mi occupo e mi sono occupata per molto tempo della gestione operativa delle commesse, ovvero della realizzazione dei progetti che acquisiamo. Dall’intuizione all’ideazione dei progetti fino alla creazione delle procedure aziendali che li costruiscono: mi piace trasformare in realtà soluzioni pensate per i nostri clienti”.
Racconta del potere trasformativo del suo lavoro e di come una nuova mansione in azienda abbia illuminato alcune sfumature del suo carattere che non sapeva di avere:  “Da quando mi è stato affidato il compito di promuovere Cabolo mi si è aperto un mondo. Mi sono scoperta diversa da come pensavo di essere e, da direttore operativo che doveva programmare un lavoro già ideato da altri, ho iniziato a immaginare e proporre soluzioni creative a aziende, partner e realtà sempre nuove. Questo mi ha entusiasmata e mi ha aperto gli occhi anche su me stessa. Se prima mi ritenevo una persona molto introversa, timida e riservata, ora so che incontrare persone nuove, ascoltarle, conoscerle e confrontarmi con loro è uno degli aspetti che preferisco del mio lavoro”.
Si emoziona quando parla dell’applicazione della tecnologia alla didattica: “Uno dei clienti che mi sono rimasti nel cuore è l’Università Bocconi. L’Università ha adottato Cabolo per facilitare lo studio degli studenti con esigenze speciali che potranno così seguire le lezioni come gli altri godendo della bellezza dell’apprendimento diretto. Le nostre soluzioni sono meravigliose ma quando aiutano a far arrivare a tutti la parola e l’insegnamento lo sono ancora di più! Forse sono un po’ romantica, ma l’idea che un algoritmo possa far imparare una lezione a qualcuno che ha delle particolarità speciali (per esempio è dislessico o ipoudente) è una cosa che mi fa illuminare gli occhi e il cuore”.

Barbara è anche una scrittrice: ha già pubblicato due romanzi ma non ha nessuna intenzione di fermarsi. In progetto ha un libro che parla di tecnologia, intesa come “un viatico, un ponte capace di mettere tasselli in grado di ricucire delle fratture. Esistono delle applicazioni della tecnologia che riescono a riparare anche delle cose che sembrano infrante del tutto, come nel caso di Cabolo utilizzato da studenti con difficoltà”.

Management e letteratura potrebbero sembrare mondi molto diversi, ma in fondo l’azienda costruisce una visione, un racconto e una narrazione che devono essere convincenti: in altre parole, costruisce una letteratura. Solo quando tutte le parti di un’azienda partecipano alla storia aziendale “arrivano dei risultati meravigliosi”, spiega Barbara.
La cosa che la rende più felice della sua vita lavorativa? Essere parte di  un team con cui condivide non solo una missione aziendale ma anche un percorso di crescita, prima di tutto umana.

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