Gianfranco Mazzoccoli, CEDAT85 Founder – Daniel Santanach, Coordinator of the AI Strategy of Catalonia Secretariat of Digital Policies – Enrico Giannotti, CEDAT85 Managing Director
Daniel Santanach è stato uno degli illustri partecipanti alle tavole rotonde organizzata allo stand di CEDAT85 durante ISE 2022. Prima dell’inizio dell’incontro, Enrico Giannotti e Gianfranco Mazzoccoli hanno approfittato per un veloce confronto con Santanach su come CABOLO potrebbe contribuire a preservare l’identità linguistica della Catalogna.
Enrico Giannotti: “Benvenuto Daniel. CABOLO, la nostra soluzione di intelligenza artificiale è finalizzata a rendere accessibili riunioni e incontri attraverso la sottotitolazione in tempo reale di quello che viene detto. Lo utilizziamo anche per questa nostra intervista, che sarà tradotta automaticamente da un sistema di intelligenza artificiale in lingua inglese.”
Daniel Santanach: “Veramente spettacolare questa traduzione simultanea. Io lavoro per il Governo di Catalogna e vi dico che stiamo realizzando progetti che fanno leva proprio sull’intelligenza artificiale. CABOLO potrebbe offrire un interessante contributo, soprattutto se ci fosse la possibilità di includere tra le lingue disponibili anche il catalano.”
Enrico Giannotti: “La nostra intenzione è proprio questa, cioè dare concretezza ai concetti di digitalizzazione e di intelligenza artificiale. Rendere accessibili incontri e riunioni in lingue minoritarie grazie alla trascrizione, consente inoltre di preservare la conoscenza di queste lingue, dei dialetti, delle lingue che con la globalizzazione vanno sempre di più a perdersi. Dentro ogni lingua c’è la nostra storia, la storia di una comunità. Attualmente stiamo lavorando per delle richieste che sono state fatte sulla lingua basca, ma nulla toglie che, se c’è un interesse sul fronte del catalano, si possa anche avviare questo progetto.”
Daniel Santanach: “Benissimo. Direi che possiamo approfondire questa interessante opzione.”
Enrico Giannotti: “In questo ambito quali sono le iniziative che Barcellona sta mettendo in atto, e come vede queste tecnologie applicate per il bene della comunità?”
Daniel Santanach: “Il progetto più importante di quest’anno a cui stiamo lavorando si chiama AINA, che mira a sviluppare risorse per l’intelligenza artificiale e le tecnologie linguistiche che consentano di fare un salto di qualità nella digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, di facilitare la digitalizzazione e l’internazionalizzazione delle imprese catalane e il loro accesso al Mercato Unico Digitale europeo, al contempo garantendo la sopravvivenza del catalano. Per raggiungere questo obiettivo, il progetto prevede un’infrastruttura libera e aperta ad aziende, come CEDAT85 per esempio, che potrebbe valorizzarla abbattendo le barriere linguistiche.”
Gianfranco Mazzoccoli: “Esatto. Noi consideriamo le lingue locali, le lingue regionali, le lingue minoritarie esattamente come beni culturali che vanno conservati e integrati nel processo di globalizzazione.Tutto questo lavoro di conservazione è un bisogno prima di tutto morale e poi anche materiale; chiunque di noi si sposti non deve avere difficoltà di comunicazione nel paese in cui si trova. Noi dobbiamo fare in modo che la tecnologia aiuti ad abbattere le barriere linguistiche conservando allo stesso tempo questo bene culturale che è la lingua nativa. Per cui lo sviluppo sulla lingua catalana, per esempio, non sarebbe per noi solo business, ma un dovere, cioè il dovere di mettere la tecnologia al servizio delle persone, non le persone al servizio della tecnologia.”
Daniel Santanach: “Perfettamente d’accordo. Siamo sulla stessa linea d’onda. Per noi catalani la lingua non è importante, è importantissima. È la nostra identità.”
Al temine dell’intervista, Enrico Giannotti e Daniel Santanach hanno raggiunto Sergi Frontons, Direttore del Dipartimento di Sviluppo di Fraternidad Muprespa e Gabriel Anzaldi, Direttore Sviluppo Scientifico e Tecnologico di Eurecat per dare inizio alla tavola rotonda su “Inclusione e barriere linguistiche nei dibattiti parlamentari” dove si è continuato a parlare di come l’Intelligenza Artificiale possa avere un impatto sociale e portare benefici alla collettività.